“La zattera dei morti” di Harald Mueller

LA ZATTERA DEI MORTI
di Harald Mueller

con Francesco Patanè, Alessio Zirulìa, Rita Castaldo, Paolo Portesine
visual Scuola Chiavarese del Fumetto – Stefano Gualtieri Luca Nasciuti
scene Giorgio Panni Giacomo Rigalza
dramaturg Michaela Bürger Koftis
regia Daniela Ardini
Produzione Lunaria Teatro

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Recensioni
Recensione spettacolo La zattera dei morti in scena dall’8 al 10 maggio 2024 al Teatro Duse-Teatro Nazionale di Genova – Gianni Poli per Hystrio

La zattera dei morti

Foto Filippo Maiani

Lo spettacolo è dedicato a Sandro Palmieri
LA PIECE è una favola post-atomica costruita su diversi registri linguistici. Quattro esseri, tre uomini e una donna, si incontrano nella Germania del 2050, distrutta da catastrofi ambientali e guerre nucleari. Insieme si mettono in viaggio su una zattera per discendere il Reno e raggiungere Xanten, città neutronizzata quarant’anni prima e perciò “toxiclean e bodyempty”. All’inizio c’è poco di umano in questi personaggi, se non il loro istinto di uomini arcaici, la loro angoscia mortale e il loro linguaggio. Ogni personaggio cerca di sfuggire alla paura tramite un particolare atteggiamento linguistico. Nel corso della pièce avviene non solo un avvicinamento esistenziale fra i quattro personaggi, ma soprattutto un avvicinamento tra i loro diversi linguaggi. I personaggi finiscono con l’ammettere la propria paura e con l’accettare la situazione senza speranza. “LA ZATTERA” è pervasa di umori grotteschi e di un senso di assoluzione: non la città di Xanten reale o come topos utopico, ma il ritrovamento di Xanten in se stessi da parte di ciascuno dei personaggi costituisce la conclusione “positiva” della pièce.

L’AUTORE Harald Mueller, nato nel 1934 a Memel (Prussia Orientale), lavora come minatore, fattorino, portuale, portiere d’albergo, interprete, attore, prima di diventare drammaturgo di radiodrammi e pièces teatrali. Debutta nel 1970 nelle “Münchner Kammerspiele” con Großer Wolf (Grande Lupo) e Halbdeutsch (Mezzotedesco). Dal 1971 al 1974 è drammaturgo e “autore di casa” allo “Schillertheater” di Berlino. Nel 1974 ha un successo mondiale con Stille Nacht (Stille Nacht), tradotto in 14 lingue e nel 1986 con Totenfloß (La Zattera), che avrà 40 messinscene nei paesi di lingua tedesca e sarà tradotto in 12 lingue. Mueller vive attualmente come autore e libero drammaturgo a Berlino e sull’Isola di Sylt. Michaela Bürger Koftis

LA REGIA Il testo mostra la contemporanea presenza di molti temi portanti: le conseguenze di un continuo abuso sull’ambiente, alterato dall’egoismo umano; la paura della vita e della morte; la solidarietà come recupero dei valori umani; il contrasto generazionale (la generosità è solo nei giovani); la necessità, anche in situazioni estreme, di avvicinare la poesia e la musica; il ricordo come bisogno umano che riaffiora anche in esseri apparentemente inconsapevoli (uno dei personaggi, Itai, è figlio della provetta). Questa varietà di contenuti è trasmessa in una forma estremamente moderna e provocatoria – si ride spesso nonostante il tema!- adattissima a interpreti giovani e ad un pubblico giovane. Daniela Ardini