con Fiona Dovo | scene Giorgio Panni | costumi Maria Angela Cerruti | regia Daniela Ardini
Donna intelligente e colta, Constance visse a suo modo dentro e fuori dalle rigide regole morali che condizionavano il periodo vittoriano: sposato un artista del calibro di Oscar Wilde, riuscì a seguire il suo genio eccezionale, ad “accettare” le sue “estrosità”, ad essergli vicina anche allo scoppiare dello scandalo. Ma poi dovette fuggire. E fuggì nella Riviera Ligure, in cerca della pace che non poteva più avere in Inghilterra. Trascorse i suoi ultimi mesi tra Bogliasco e Nervi, e morì a Genova, dove è sepolta nel cimitero di Staglieno. Lo spettacolo rievoca il mondo vittoriano, i suoi contrasti e le sue lacerazioni; sullo sfondo della vicenda di Constance si staglia la figura ingombrante dell’intelligenza più lucidamente sarcastica di tutto il Novecento, Oscar Wilde, con le sue battute fulminanti, i suoi giudizi lapidari e ironici, il suo fine umorismo.