di Claudio Magris | con Elisabetta Pozzi | regia Daniela Ardini | drammaturgia Magherita Rubino | musiche Daniele D’Angelo | scene Giorgio Panni e Giacomo Rigalza
produzione Lunaria Teatro
Tra i pezzi scritti da Claudio Magris per il teatro, è quello più denso, profondo, struggente. Lei è una moderna Euridice, ammorbata e infine vinta dal veleno, costretta a lasciare il suo unico, assoluto amore. Orfeo non si dà pace finché non ottiene dal “Presidente” il ritorno della sua donna da un luogo da cui nessuno è mai tornato. Il racconto del possibile ritorno di Euridice alla luce e alla vita finisce qui con un capovolgimento della favola quale da millenni è narrata. L’amore di lei per il suo Poeta, reduce da un “vuoto” compositivo, e impaziente di riavere, con lei, inedite e profonde verità di quel mondo dal quale nessuno mai è tornato, arriva al punto da contraddire l’ordine dato, chiamarlo a voce alta, far sì che lui si volti perdendola per sempre: Euridice ma anche Alcesti, che sacrifica la propria vita per salvare in qualche modo quella di lui. Che non avrebbe retto davanti alla sconsolante verità che l’aldilà non è che una copia sbiadita, insignificante della vita che crediamo reale. L’Amore è possibile, la ricerca della Verità non lo è.